sabato 28 novembre 2009

Gli strumenti dei professionisti

Questa settimana un'operazione della Polizia Postale ha portato alla denuncia di una dozzina di persone in Liguria per l'impiego di frequenze sulle quali non erano autorizzate ad operare.
Sui vari forum e newsgroup radioamatoriali c'è stata la solita tiritera "perché li chiamano impropriamente radioamatori?", "e perché l'ARI non tutela la nostra immagine?", "e quali frequenze usavano?", "questo è il frutto della rivalità tra associazioni", ecc. ecc., sulla base di notizie come al solito riportate in maniera poco chiara da giornalisti che non conoscono l'argomento specifico.
Piuttosto ho trovato interessante poter sbirciare le apparecchiature impiegate per la radiolocalizzazione, grazie alle foto su Sanremonews e al video di Primocanale.
Sul Defender del Ministero dello Sviluppo Economico e delle Telecomunicazioni vengono ben inquadrati il sistema di rotazione dell'antenna e un ricevitore v/uhf Rohde & Schwarz ESM500 (foto).

Parliamo di tecnologia anni '80, ma senz'altro in grado di fare ancora egregiamente il proprio lavoro.
Ancora una volta abbiamo conferma di come molti degli equipaggiamenti in dotazione agli enti governativi italiani provengano/siano provenuti dalla casa tedesca.
Le immagini non mostrano quale antenna sia montata in cima al palo telescopico direzionabile: molto probabilmente una log periodica tipo la HL033 o analogo modello in produzione al tempo in cui fu acquistato il ricevitore.
Questo è il materiale che usano i professionisti: nelle pubblicità di apparecchiature radioamatoriali il termine "professionale" è secondo in abuso solo ai guadagni dichiarati per le antenne...

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