giovedì 17 novembre 2011

Basito dal dinosauro

Che non è un un basilisco, ma indubbiamente un bestione.
Stavo raccogliendo un po' di materiale in giro per una entry nel wiki di inascolto.com, nella fattispecie sulle caratteristiche delle diverse SDR disponibili sul mercato. Dopo le blackbox che da qualche tempo abbiamo iniziato a conoscere ed apprezzare, ho voluto verificare le specifiche dell'AOR5001, successore di uno dei progetti più apprezzati degli anni '90. Se la casa giapponese ha voluto ricreare il look dell'AR5000, infatti, ha previsto che i segnali ricevuti dalla radio possano anche essere processati esternamente ad essa attraverso uno stream I/Q, fornendo una soluzione accettabile anche a chi non riesca a staccarsi dal "manopolone".
Il concorrente diretto dell'AR5000, ai tempi, era l'Icom R8500. Anche la casa di Osaka ha da qualche anno un nuovo campione: l'R9500, quel gigante bianco da €11'000 (+IVA!) di listino dietro al quale tutti noi appassionati di radioascolto abbiamo sbavato un po' vedendolo esposto alle fiere di settore.

La visualizzazione dello spettro a schermo, tutti i gadget e i cataloghi puntano chiaramente ad un sacco di DSP all'interno. Le prese di rete e USB sono un'altra buona premessa... quanta banda posso trasferire al pc? ... sfoglia, spulcia... nulla.
Ma diciamo sul serio? Una radio top di gamma degli anni 2000 che costa più della mia automobile (da nuova!) non ha un'uscita I/Q? Vai a parlare di progettazione "vecchia".
In effetti qualcuno aveva già fatto degli ottimi ragionamenti sul tema: raccomando la lettura di questo articolo, traduzione nel per me più accessibile inglese rispetto all'originale apparso sulla rivista tedesca Radio-Kurier nel 2007: http://www.ab4oj.com/dl/misc/dinosaur_concepts.pdf

sabato 5 novembre 2011

Qualche esperimento sul FUNCube Dongle


Fin dai primi annunci ho pensato che il FCD sarebbe stato un grosso salto avanti per il radioascolto V/UHF: ampia copertura, prezzo abbordabilissimo e tutti i vantaggi di una piattaforma SDR, anche se dallo span limitato.
Non appena si è calmata la frenesia attorno ai primi stock, che si esaurivano in minuti, ho voluto acquistarne uno.
Capisco come il primo impatto possa essere stato un po' deludente per molti a causa del software non molto versatile. Poi sono usciti il supporto in SDRRadio.com e GNURadio a rilasciarne le potenzialità.
L'altro aspetto che ha lasciato perplessi molti è come l'apparecchio possa apparire sordo.
La costruzione minimalista in relazione alla copetura in frequenza e lo schema a blocchi lasciano però intuire come la radio non sia [molto] equipaggiata sul frontend. Mi sono fatto perciò l'idea che il problema sia la saturazione piuttosto che la poca sensibilità ed ho voluto verificarlo con qualche misura alla buona.

La schermata FFT di GNURadio aiuta ad apprezzare le variazioni con una risoluzione di almeno 5dB, quindi ho provato ad interporre un filtro notch 88-108 e l'attenuatore a passi di treacca già costruito per le gare di radiolocalizzazione.
Nella tabellina si può vedere il risultato delle varie prove, ordinato in base alla differenza Segnale-Rumore rilevata.
Inserendo una ventina di dB di attenuazione la ricezione migliora molto, abbattendosi il rumore assai più del segnale, con un miglioramento di ca 25dB nel rapporto S/N. Anche il notch 88-108 aiuta, ma evidentemente il problema non deriva unicamente da quella banda.
Di contro non sembrano portare significativi benefici nei confronti del rumore di fondo:
- l'impostazione dell'LNA in ingresso di cui è dotata la radio;
- delle ferriti sul cavo USB con cui l'ho connessa al pc. Qui occorre dire che non ho provato con lo stick inserito direttamente sul calcolatore perché il cavo d'antenna non ci sarebbe arrivato. Non escludo che il rumore possa aumentare in quel caso.

mercoledì 2 novembre 2011

La vera rivoluzione SDR


Le SDR sono accessibili al mercato amatoriale con prezzi sostenibili da diversi anni, ma il loro potenziale finora è stato solo scalfito. La maggior parte di noi le ha usate come sostituto più economico dell'analizzatore di spettro o in sostituzione dei ricevitori tradizionali, privi di manopolone ma dai filtri infinitamente configurabili.
Questo tipo d'impiego ha lasciato delusi i molti che non capivano come ci fosse altro in prospettiva: cosa c'era di così incredibile? Il dover tenere acceso il pc per farla funzionare?
I veri sviluppi tardavano ad arrivare, ma il 2011 mi pare rappresenti un vero momento di svolta. Spuntano  come funghi applicazioni la cui essenza sfrutta finalmente l'incredibile riconfigurabilità dei dispositivi. Qualche esempio? Un analizzatore di segnali Tetra che funziona su hardware low cost come il FUNCube Dongle (no, non ci si può ascoltare la Polizia!), un misuratore di propagazione basato sulle ionosonde, demodulatori di modi digitali tradizionali che si agganciano direttamente alla SDR e applicativi alternativi per piattaforme hardware finora un po' represse dai produttori.
I movimenti sono un po' scoordinati, visto che il software è disponibile a scacchiera tra sistemi operativi e ricevitori diversi, ma presto i gap verranno colmati, rendendo trasparente -fatti salvi i limiti hardware- la piattaforma impiegata come frontend.
Al tempo stesso i prezzi tendono ormai al popolare, con qualcosa di molto simile al FunCube o ricevitori ADS-B visti sotto i €100 e un'elenco infinito di soluzioni per le hf.
Insomma le condizioni sono ottimali e le prime scintille si sono già viste, ma il 2012 si prospetta veramente foriero di grandi cose per noi radiocuriosi.